Quando il sughero si convince a lasciare l’albero per andare alla bottiglia…

Francesco Gravner, meglio conosciuto come Josko Gravner, è un vignaiolo il cui nome è intimamente legato a quel Collio goriziano di cui parla il mondo intero

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20 anni senza coadiuvanti in vigna

2001 prima annata prodotta con un affinamento “sperimentale” di 4 anni, 2010, siamo arrivati a 7 anni di affinamento. 14 per le selezioni come il 2003, degustato durante la serata che si è svolta martedi 27 marzo a Milano, presso la Wineroom Bicerin in Via Panfilo Castaldi, rue du plasir culinaire ( infatti, il ristorante Joia, lo stellato di Pietro Leemann, ristorante Bjiork, Bistrot Mudra, si trovano nella stessa via)

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Calcari e marne, depositari e rigeneratrici da cui nascono racconti che Josko ha saputo ascoltare, mettere assieme ai racconti di antiche artigianalità in vigna.

Dalla Georgia sono arrivate le prime 40 anfore, motivo per il quale la prima annata ha potuto sostare “solo” 4 anni per l’affinamento.

In seguito, la cantina ingrandita, ospita più vino riposante.

 

Del frutto si prende tutto anche quello che ai nostri occhi sembra non possa servire,  così come non serve avere fretta anzi, più tempo il vino riposa, più la materia diventa essenza.

Vino ancestrale, come più volte definito. Vibrante, pulito, armonioso. Dovremmo continuare a farlo cosi FB_IMG_1462971021655

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