Riso alla riscossa

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Così bianco, perlato, così integrale,  così leggero, tondo, medio, lungo…

La mia mamma metteva in un piatto la quantità del riso che voleva cuocere.

Lo guardava. Chissà che cosa cercava.

È rimasto un rito, ora una parte di una metodologia di degustazione del riso.

Si cerca il gesso o la perla del riso.

E che altro?

Troppa varietà che non fa comprendere i vari crus ha spinto

Davide a studiare un panel di degustazione (l’ennesimo panel, ohibo`) per far comprenderne la differenza. Davide si autoconvince e decide la svolta per l’ analisi sensoriale e tara il giudizio al riso.

Da qui in poi tutti i crus possibili e immaginabili del riso a venire.

Come una volta si mette il riso sul piatto e si tolgono i difetti.

Vengono utilizzati degli strumenti e delle condizioni ambientali uguali per le tutte le degustazioni.

Ecco cosa guardare: il colore dell’acqua e che tipo di acqua rimane dopo cottura ( più  o meno viscosa).

Si degusta in un tazzina coperta che si apre  un attimo e si annusa come il vino.

Di cosa profuma il riso?

L’ etichette semantiche sono descrizioni olfattive.

Parlare di questo serve a voi per sapere cosa fare davanti lo scaffale del supermercato.

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Togliete le barriere, chiudete gli occhi e annusate dentro il sacchetto di riso.

Tutto sulla analisi sensoriale del riso:

info@osteriarossodisera.it

scrivere a Davide

20150525_160617analisi sensoriale del riso in Villa Sommi

a Io Bevo cosi.

 

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