Réva Sound

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Resort of wine. Tra piatti e note musicali

Una sosta immersiva al Resort Réva Monforte

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Decidere di fermarsi in un luogo più di qualche ora, un paio di giorni, ecco, potrebbe metterci in connessione, in comunicazione con quello che ci sta attorno, a perdita d’occhio.

La breve immersione nel relax totale di Réva, mi ha fatto interpretare, comprendere, ASCOLTARE e a volerlo pensare come uno spartito, si sono andate a comporre  note, momenti che durano un attimo, minime, semiminime, pause…Ma quanto dura un attimo?

Réva che significa grappolo in lingua Ceca, è la struttura di Miro Lekes  che mi ha ospitato per una giornata, in questa mezza estate.

Grazie all’aiuto di Daniele Scaglia, Head Manager, Miro Lekes ha visto sorgere al posto del rudere San Sebastiano, comprato in un getto istintivo, una preziosa unità ricettiva tra le colline di Monforte nelle Langhe, riconosciute Patrimonio dell’Unesco.

Innamorato della conca su cui poggiano vigneti di Dolcetto, Barbera, Sauvignon Gris (preziosissima piccola produzione, ancora non in commercio) e una parcella di Malvasia Moscato, il broker farmaceutico  acquistò il rudere dal suo ufficio a Brno, collegandosi a yahoo.

Lavori e ristrutturazioni che hanno reso il Resort indipendente del fabbisogno energetico grazie all’impianto fotovoltaico e alla presenza di un pozzo che fornisce acqua fresca a tutta la struttura e al Campo da Golf.

In tutto ci sono:  piscina, interna e esterna, spa,  ristorante Fre, campo da Golf, spazio all’aperto per area  bbq.

Immersi, in uno spartito di momenti, per un giorno e mezzo da Réva Resort, è stato come scivolare in una composizione musicale.

Non sarebbe quindi potuto mancare un musicista vero, Filippo Cosentino.

E’ appena uscito il suo nuovo ultimo lavoro: si chiama Andromeda, la cui energia viene dalle stelle, mi chiederei io?

Nella location di Réva, la sera  della cena al ristorante che sto per descrivere, ha suonato Filippo, alcune sue composizioni per chitarra classica (anche flamenca)  e che Filippo lega la sua appartenenza al vecchio continente, l’Europa, che è per lui, terra non luogo, considerata  ideale per la mente, per l’ispirazione che gli fornisce.

Della casa discografica NAU records (www.naurecords.com)  alle sue composizioni, egli aggiunge momenti improvvisativi, proprio come si esprime la vita, occasionalmente, fortuitamente, imprevedibilmente. Ha conseguito la sua laurea presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna.

Nel primo lavoro di Filippo Cosentino ha suonato Fabrizio Bosso,  tromba e flicorno.  Filippo,   apprezza moltissimo Fabrizio Bosso.

Di recente ritornato in langa da una tournée in Cina,  sentiremo Filippo Cosentino a Milano, il prossimo mese di Novembre, il giorno 22 al Teatro Fontana.

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LO CHEF PAOLO MENEGUZ E IL SUO STAFF DI CUCINA E DI SALA DEL RISTORANTE FRE

 

Non vedevano l’ora di portare i piatti al tavolo, i ragazzi di sala, con l’emozione di raccontare il piatto prima che lo potessimo assaggiare.

Lo Chef, pulito, bravo, rassicurante, solido, presente (che bello averlo al tavolo) 

Paolo Meneguz ci racconta che dopo una lunga esperienza, ha iniziato a lavorare e divertirsi con la materia prima a fianco di Valeria Piccini.

Sono stata accompagnata durante la cena dagli ingredienti sceltissimi, elaborati assieme come in un gioco, in un grande insieme che si muove come questo universo. Io sono rimasta deliziata. Mi ha particolarmente colpito la Salsa Guacamole  (rinfrescante per me)mise_en_place2[1]risotto_e_albicocche[1], il risotto con le albicocche fresche e la cagliata di capra.

Tutto questo sul menù non c’è scritto. Vengono riportati gli ingredienti della portata ed è quindi una sopresa per la vista, l’arrivo del piatto…(emozione ). Blind Tasting.

Poi ancora, ho assaggiato: il coniglio e  il peperone. Piatto bilanciato, profumatissimo, succulento.

Dulcis in fundo, qualcosa che mi porterò per molto tempo in mente: pesca fresca e spuma di mandorla.

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Io mi farei accompagnare nel menù 10 portate che il ristorante propone per un viaggio culinario tout court…tanto il mattino dopo, ci si butta in piscina per smaltire gioiosamente!

 

Per tutti gli amanti della mise en place al ristorante, chiodi della bottega del fabbro sono stati riforgiati per appoggiare le posate che pure si offrono al commensale con una forma grezza artigianalmente voluta (FRE in piemontese significa fabbro) e al suo posto vi era la bottega di un fabbro.

Per non parlare della lucentezza e sofisticata trasparenza dei bicchieri “all around” di magnifica fattura: soffiati a bocca, prodotti 300 pezzi al giorno da MT in Austria, distribuiti in esclusiva dalla Enoteca GWG di La Morra.

 

 

 

 

I VINI E LA CANTINA

Il Viola, bevuto a bordo piscina, è un Metodo Classico prodotto da uve Pinot Nero 20% e Chardonnay 80% offerto solo agli ospiti del Resort. Ciò significa che non vengono prodotte abbastanza bottiglie per poterle rivendere.

Carina la scelta del bicchiere tulipano  in  plastica per la piscina, non manterrà la temperatura del vino come il cristallo, ma la trasparenza comunque rende giustizia al vino e giusta piacevolezza a bordo piscina.

In cantina, botti francesi, austriache e di slavonia che vedono il vino da uve Barbera e Barolo.

Le anfore, la novità,  appena due di numero, verranno utilizzate dall’Enologo Gianluca Colombo a titolo di sperimentazione sul Nebbiolo.

La Barbera

Si presenta nella sua veste più imperiale, rossa rubino, di grande freschezza, omogeneità e materia, avvolta dal passaggio in legno che la rende più docile. Servita a 15°C risultava perfetta con risotto alle albicocche fresche e cagliata di capra.

Il Barolo

Imperioso, il 2014 è l’assemblaggio (alla vecchia maniera) di tutti i vigneti, tutti i  crus, compreso il Ravera.

Di stoffa, minerale, fine mi ha regalato note di viola di sottofondo, inchiostro, china e poi… sappia telo, io l’ho bevuto!

In totale, la produzione totale della Cantina Réva attualmente ammonta a circa 60.000 bottiglie.

La sera, al Rèva Resort, si tengono gli aperitivi musicali  sulla terrazza del Ristorante FRE, la musica si spande morbida sulle colline di Langhe che lascio  ma, vorrei ritrovare, presto.

 

 

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