Sogno da Sud
ITINERARIO di un su e giù fra i paesi di :
Poggiardo
Surano
Spongano
Diso
Minervino
Giurdignano
Otranto
Castro
Questo è un breve racconto di un viaggio da Sud
Dal basso, dal basso del mosaico della chiesa di Otranto, per risalire l’albero descritto e arrivare alla divinità, una meta.
Considerare l’inizio di un viaggio che parte da Sud.
Il Mosaico della Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Otranto ricopre il pavimento. All’entrata si profila tutto il cammino da percorrere per giungere alla beatificazione.
Dal basso, dal Sud inizia il cammino di #Educationaltour#puglia #weareinpuglia #jumpin #ilgustodellacultura #pugliapromotion di Regione Puglia, Unione EUROPEA, PUGLIA FESR-FSE che ha portato a visitare da Lecce, Surano, Diso, Minvervino, Castro, Spongano, Giurdignano, Poggiardo, Otranto.
Ritornando al Mosaico della chiesa di Otranto, una delle tappe di cinque giorni immersi nella cultura salentina, che racconterò passo passo, fu il vescovo Gionata a commissionarlo e realizzato dal “presbiter” Pantaleone tra il 1163 e il 1165, ottant’anni dopo la consacrazione della chiesa madre dell’arcidiocesi pugliese.
Si tratta di una delle opere d’arte più importanti del XII secolo, nella quale è centrale la figura dell’Albero della Vita che, sviluppandosi e ramificandosi tra le navate, le absidi e il presbiterio, rappresenta una sorta di percorso teologico della storia della salvezza, dal peccato originale alla redenzione.
Costituito da immagini attinte da varie fonti – Antico Testamento, bestiari medievali, “Roman d’Alexandre”, cicli cavallereschi – il mosaico di Pantaleone è forse anche lo specchio di una cultura “dell’incontro” più che naturale nella Otranto del XII secolo: città importantissima per i traffici marittimi tra Oriente e Occidente, popolata, oltre che da cattolici, anche da comunità greco-ortodosse, da ebrei e musulmani.
Otranto, una città intellettualmente vivace e con una vocazione “internazionale”. Questo mosaico era ammirato e compreso facilmente da tutti coloro che entravano nella Cattedrale.
Dal Sud per ritrovare il dito di una santa, Santa Caterina, conservato nell’ edificio del centro storico di Galatina.
La storia racconta del conte Raimondello Orsini del Balzo, principe di Taranto che dedicò il tempio a Santa Caterina d’Alessandria, folgorato da un pellegrinaggio compiuto sul Sinai visitando, fra l’altro, l’omonimo celebre convento dove secondo la leggenda e nel ripartire, baciò la mano della santa, strappandole il dito con i denti, oggi conservato appunto a Galatina.
Il mosaico a Otranto a me, ha dato il senso del cammino per raggiungere un obiettivo, un arrivo tanto agoniato. Può sembrare un sogno.
Un sogno che è stato tutto il viaggio in Salento, assunta completamente in un Tour Sensoriale, come amo definirlo per la mia propensione e al mio sviluppatissimo senso dell’olfatto che fa scavare nella memoria ricordi che tornano al risentirne il profumo.
Il viaggio riserva delle sorprese golose. Eccone una.
SPONGANO
Qui vige lo Spumone sovrano…
La raffinata bontà dello spumone fu così necessità e virtù della Nonna Vittoria con 7 figli da mantenere.
Lei l’unica pasticcera da Spongano a Lecce, grazie all’aiuto dell’allora agente della #Pernigotti, mise a punto una specialità di pan di spagna, gelato e cioccolato ancora oggi vanto di Spongano. Formine utilizzate dal 1940 fungono ancora ideali per la produzione odierna dello spumone che ha la forma di cilindretto se non fosse che risulta pieno, compatto di essenza di felicità.
Per tutti i gusti e di tutte le calorie è irrinunciabile accompagnatore di sposalizi e anche d’estate all’ombra di un telo bianco sventolato dalla brezza sempre presente nel Salento.
Spongano è fondata dai Messapi, cultura stanziale i Messapi furono una delle prime popolazioni ad abitare il Salento, prima ancora di Greci e i Romani provenienti da Sud, da Oriente,
Messapi (greco Μεσσάπιοι) Antica popolazione della Puglia, stanziata assieme a Calabri e Salentini nella Penisola Salentina (antica Calabria). Prende il nome da Messapo, eroe beota, emigrato in Italia meridionale.
Sembra che i Messapi siano stati guerrieri a cavallo per difendere gli approdi di Taranto e e Reggio Calabria. Persino Virgilio nell’Eneide, parlando dell’eroe mitologico figlio di Nettuno, identifica il nome del guerriero con la terra di Messapia: “Ma tu o Messapo domatore di cavalli…che nessuno né col ferro né col fuoco può abbattere…”.
In questa zona di pozzi e terreni franosi misti a terreni compatti impermeabili che originavano le VORE, o inghiottitoi (pozzi profondi) nel terreno praticavano rituali funerari di raffinata esecuzione e costruzioni abitative rimaste fino a oggi e integrate nel paesaggio tra gli ulivi.
Con l’arrivo dei romani nel II secolo a.c. il popolo messapico cade sotto il dominio dei conquistatori pur mantenendo una certa autonomia culturale ed artistica. L’integrazione durante l’era imperiale romana, si realizza come altrove nell’Impero con il contributo di alcuni uomini messapici come Quinto Ennio, riconosciuto dallo stesso Cicerone pater della letteratura latina.
La torre dell’orologio eretta nel 1768 ricorda un passaggio di tardo barocco salentino costruito con pietra leccese di ovvia e recente fattura rispetto al passato equestre messapico. Sport, l’equitazione tutt’oggi praticata con romantico sollazzare nelle ore del tardo pomeriggio assolate.
Vicino a Sponano esiste anche un altro luogo legato a prelibatezze: il frantoio ipogeo, il primo a produrre olio da consumo al posto del lampante per illuminare il paese con lampade ad olio.
Si susseguono le tecniche di lavorazione chiamate alla calabrese e alla genovese portando alla razionalizzazione del procedimento evitando sprechi. Di fatto, il frantoio salvò l’economia del paese.
L’antico frantoio è oggi utilizzato per eventi musicali della Curatrice Beatrice Rana per il Festival internazionale di Musica da Camera https://www.puglia.com/classicheformea-spongano-il-festival-internazionale-di-musica-da-camera/ dal 6 all’8 luglio.
Location d’eccezione, l’Ipogeo Bacile appunto– Teatro Sotterraneo di Castiglione, antico frantoio con una splendida acustica, e l’Atrio del Palazzo Bacile di Castiglione, dove si alterneranno concerti, letture e proiezioni con tantissimi nomi di rilievo del panorama musicale internazionale e giovani talenti che ne rappresentano l’avvenire
Mostre d’arte ed eventi teatrali seguiti da Salvatore Della Villa http://www.pugliacreativa.it/associati/albo/dettaglio.asp?id=380
In Salento sembra essere passato Dante a trarne storie, ad apparire sul mosaico di Otranto, invitando a trarre virtù dalla vita. Voleva dire, riempitela di bellezza, d’arte…
Babilonia rappresentata prostituta, Alessandro Magno, onorato per aver unito popoli.
Re Artù, offeso per aver pensato solo al proprio prestigio, quindi condannato. Storie si fanno spazio nei tasselli del mosaico.
Un posto per tutti, dice il mosaico, pezzetti e storie per giungere ad un orizzonte sempre troppo lontano ma che fa godere di piccoli e preziosi momenti di un lungo viaggio. Sempre iniziato e poi percorso… formerà cerchi, fughe, andirivieni.
PANIFICIO PROTOPAPA
Altra sorpresa saporita è la tappa da Protopapa a Giurdignano.
Sapori inattesi e intensi come quelli prodotti dal Panificio Protopapa, animati da conoscenza su farine e miscele di farine per la frisella più buona e sana del Salento.
Giovane, con slancio, ha preso il passato per trasferirlo al futuro con vivace comunicazione e profonda conoscenza e rispetto del prodotto.
Panificio Protopapa http://www.panificioprotopapa.it/
L’ALOE DI DISO
Sempre nel cammino che porta alla ricerca di elisir, essenza, purezza si apprezzano i prodotti a base di Aloe del Laboratorio Casciaro per una tappa benessere. I prodotti raggiungono anche il nord per portare beneficio.
Osteria ORIGANO
Destinazione da tornare a visitare per il progetto di nuovi vigneti per l’azienda Sant’Anna per i vini #mehnirsalento
Pregevoli Verdeca e che si esprimono freschi e complessi nei profumi e struttura che l’Osteria propone con menù ricercati. Location accogliente e staff preparato al ricevimento. Buono il servizio che non dò mai per scontato perché lo considero un’arte. #artedelservizio #artedelricevimento.
RIZZELLO
Una sosta dedicata al ristoro con l’ospitalità deliziosa perché olio e vino siano prodotti di tutti i giorni.
TARANTA e CARTAPESTA
Puglia e tarantole. Questa è un’altra storia che la Puglia racconta.
Dove vive la tarantola?
In un laboratorio per la cartapesta?
Forse, ed è li che abbiamo sentito suonare l’Armonium e l’Antidotum per il morso della tarantola.
Tamburelli che cadenzano istinti e pulsioni, terrene.
Seguire il ritmo incanta, fonde, aliena e stanca.
Esauste le tarantolate a terra, dal caldo e dalla foga.
E il sogno di un giovane innamorato di un amore impossibile che gli fa sentire rane come rumore del mare vicino.
Un cagnolino cerca significato di quel cristo steso sotto la croce…
Sogni, vanno, vengono in terra Salentina, fra profumi, costumi che si fanno fili conduttori di un viaggio in terra generosa da cui saper attingere forze.
Terra che va condotta alla scoperta del mondo ovvero, condurre il mondo a scoprire questa terra. Il viaggio allora si fa sottosopra.
Grazie a:
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http://www.rizzellovinieolio.it
https://www.aloeveracasciaro.it/
http://www.panificioprotopapa.it/