Le vigne di Montevecchia son divenute belle come giardini.
A cominciare da quelle di La Costa che ha fatto da apripista, gli altri produttori a seguire l’esempio.
In una kermesse soleggiata ed un percorso a piedi sulle colline si è svolta una “Montevecchia da bere” ad alto profilo gustativo.
I vini che ho promosso oggi sono:
Spumante Brut metodo classico da uve Viogner, 36 mesi sui lieviti e 6 mesi di affinamento in bottiglia, prodotto in un migliaio di bottiglie.
Il naso vivace per la freschezza del frutto si conferma con una bocca sapido quanto basta e una bollicina lieve.
Il parimerito va al Merlot di Maggioni Francesco made by enologo astigiano (indagheremo per conoscerlo) .
Le vigne son esposte favorevolmente in via Colombe` curate con estrema cura. Il Merlot ben espresso che seguirò nelle evoluzioni. Buono il 2013 con sfumature di carne rossa pregnante.
Il vino racconta il posto in cui vive, cresce da giovane fino alla vecchiaia.
Un altro Merlot appena piantato prodotto la prima volta nel 2011 avrà da dire nei prossimi anni attraverso le sue tre impronte (stampate in etichetta, con il nome preso dalle iniziali dei tre figli) e il vino si chiama SALGI`dell’Azienda Tre Noci.
Su terreni protetti da bosco in cima, il vigneto che è posto sbalzato di 25 mt. tra un filare e l’altro si trova a Sirtori.
Ottima beva per il Merlot e Marzemino prodotto dall’ Azienda Casati che accudisce anche cavalli, caprette e daini.
Dolce conclusione con parole e missioni di Marco Colzani che abbina succo di lamponi raccolti vicino al convento di clausura di Bernaga e il suo cioccolato di Cuba lavorato artigianalmente con sale e rosmarino disitratato cresciuto a Montevecchia.
Concerto finale spandera` ulteriormente gli umori della giornata divinamente camminata sui questi colli che paiono ai miei occhi una piccola Asolo, borgo storico trevigiano.
Begaggera, Comi Pasticceria, Il Cerese`, Santa Croce, e altri ancora impegnati a far godere una passeggiata solatia di buon gusto.