La premessa è la seguente:
CLASSIFICAZIONE
Nasco di Cagliari DOC
SUOLO
Calcareo, suoli derivanti da sedimenti calcareo marnosi.
UVAGGIO
Nasco
CLIMA
Mediterraneo, inverni miti, precipitazioni limitate, estati molto calde
e ventilate.
VINIFICAZIONE
Macerazione a freddo; pressatura soffice; decantazione naturale; fermentazione a temperatura controllata, affinamento sulle fecce nobili per circa 60 giorni. Una piccola frazione del mosto fermenta e si affina su piccoli fusti di rovere francese.
CARATTERISTICHE
Colore: giallo paglierino.
Olfatto: profumo ampio ed armonico con note di fiori gialli, frutta tropicale e leggere note muschiate in sottofondo.
Gusto: morbido ed avvolgente , finale molto lungo e gradevole.
ABBINAMENTI
Antipasti a base di pesce, culurgiones di patate alla menta, risotto alla marinara, risotto ai carciofi, pesce in umido e alla brace, carni bianche, formaggi di media stagionatura.
Così cita la scheda on – line
In verità, il tempo suggerisce ulteriori descrizioni.
Il tempo è dalla parte del vino, soprattutto quando si tratta di un vino con una tale stoffa, va lasciato esprimere a più riprese.
La verticale, gentilmente concessa, assieme ad ospiti francesi eccellenti, a Vinitaly 2018, è stata esperienziale.
Ovvio! Direte. Non è così contato, (io non amo i “saldi”) occorre sapere ascoltare, richiede ottima concentrazione visto che tutto corre, anche troppo veloce.
Corre il tempo o siam noi che lo lasciamo sfuggire ma, nel vino si trattiene piacevolmente in bottiglia, per aiutare a far parlare il suo contenuto.
Delizioso nella annata più recente, vibrante e acceso, nelle annate più agé si sente il mare, vibrante mineralità, oserei dire l’idrocarburo e un mondo di profumi terziari.
Quando ti si aprono i cassettini della memoria olfattiva, il piacere è assoluto, per me.
Per arrivare alla ultima annata disponibile, solo in cantina, ormai, come un buon libro in biblioteca, il vino va aspettato tra una chiacchera e l’altra con l’enologo, ispiratissimo, Mariano che si pone d’istinto, come il suo vino.
Immediato ma che resta.